MACABRA
Ma ci fu dunque un giorno
Su questa terra il sole?
Ci fur rose e viole,
Luce, sorriso, ardor?
Su questa terra il sole?
Ci fur rose e viole,
Luce, sorriso, ardor?
I.
E mi dicon che ancora io son giovane,
che il mio core dev’esser giocondo:
e a godere gli amici m’invitano,
poichè bello pei giovani è il mondo.
che il mio core dev’esser giocondo:
e a godere gli amici m’invitano,
poichè bello pei giovani è il mondo.
E la via del piacere additandomi,
chiedon canti a ‘l mio labbro irridente:
e non san che i miei canti son lugubri,
che in quest’alma s’asconde un serpente.
chiedon canti a ‘l mio labbro irridente:
e non san che i miei canti son lugubri,
che in quest’alma s’asconde un serpente.
Il mio core ha cessato di battere,
ne ‘l mio cranio cervel più non c’è,
non vi è sangue più dentro le arterie:
io più nulla ricordo di me!
ne ‘l mio cranio cervel più non c’è,
non vi è sangue più dentro le arterie:
io più nulla ricordo di me!
II.
Ho scordato che un giorno mi cinsero
di ghirlande la fronte pensosa;
di mia madre ho scordato le tènere
frasi ingenue e la faccia pietosa.
di ghirlande la fronte pensosa;
di mia madre ho scordato le tènere
frasi ingenue e la faccia pietosa.
Ho scordato i miei sogni di gloria,
e le angosce che un tempo provai,
le illusioni ho scordato, le lacrime
che pel morto mio figlio versai.
e le angosce che un tempo provai,
le illusioni ho scordato, le lacrime
che pel morto mio figlio versai.
Ho scordato che un dì vidi gli uomini,
che le donne mi diedero amor….
È un ammasso di vermi il mio cèrebro,
è un avello il mio povero cor!
che le donne mi diedero amor….
È un ammasso di vermi il mio cèrebro,
è un avello il mio povero cor!
III.
Tutto, tutto ho scordato! Ora sfumano
come nebbie i ricordi d’un giorno.
Le speranze che liete mi arrisero,
come foglie or mi cadon d’intorno.
come nebbie i ricordi d’un giorno.
Le speranze che liete mi arrisero,
come foglie or mi cadon d’intorno.
Tutto il mondo un’immensa nècropoli
solitaria e deserta mi pare,
e uno spettro son io che fra i tumoli
sto il mistero del Nulla a indagare.
solitaria e deserta mi pare,
e uno spettro son io che fra i tumoli
sto il mistero del Nulla a indagare.
Ma dei biechi fantasmi la macabra
ridda oscena mi piace veder,
e mi piace parlar con gli scheletri
e i secreti dei morti saper!
ridda oscena mi piace veder,
e mi piace parlar con gli scheletri
e i secreti dei morti saper!
IV.
O mia dolce Lucia, che sei l’ultima
mia speranza, tu pure m’irridi!
Ahi! sogghigni tu pure a ‘l mio spasimo,
ahi! tu pure a ‘l mio ràntolo ridi!
mia speranza, tu pure m’irridi!
Ahi! sogghigni tu pure a ‘l mio spasimo,
ahi! tu pure a ‘l mio ràntolo ridi!
Io morrò! Le mie carni si sfasciano,
e ulcerato marcisco il mio core....
Io morrò! Come larva fuggevole
svanirà questo povero amore!
e ulcerato marcisco il mio core....
Io morrò! Come larva fuggevole
svanirà questo povero amore!
Verrai tu su la fossa del povero
tuo poeta, il suo nome a invocar?!
Verrai, dimmi, tu pure fra i tumoli
il mistero del Nulla a indagar?!....
tuo poeta, il suo nome a invocar?!
Verrai, dimmi, tu pure fra i tumoli
il mistero del Nulla a indagar?!....