L’ATTESA
Ed io risorgerò dalla mia morte.
O bel giorno di pace e di esultanza,
che a tutti dai la palma benedetta
e ogni rancor cancelli e ogni vendetta
e infondi in ogni cuor gioia e speranza:
che a tutti dai la palma benedetta
e ogni rancor cancelli e ogni vendetta
e infondi in ogni cuor gioia e speranza:
anch’io l’ho atteso il ramoscel d’oliva,
come suprema voluttà si attende.
Supplice la mia mano si protende
ancor verso l’imagine giuliva.
come suprema voluttà si attende.
Supplice la mia mano si protende
ancor verso l’imagine giuliva.
Anch’io l’ho atteso il simbolo d’amore
il messaggier di pace e di perdono...
Come un fanciullo mi sentivo buono
quest’oggi; oh, come mite era il mio cuore!
il messaggier di pace e di perdono...
Come un fanciullo mi sentivo buono
quest’oggi; oh, come mite era il mio cuore!
Ma il sol dietro le nubi è tramontato,
è tramontato, ahi me, quasi da un’ora
ed ella ancor non è venuta, ancora
non l’ho veduta! Invan dunque ho sperato!
è tramontato, ahi me, quasi da un’ora
ed ella ancor non è venuta, ancora
non l’ho veduta! Invan dunque ho sperato!
Ella sapeva che solo e dolente
qui l’aspettavo, e pur non è venuta!
Son tanti giorni che non l’ho veduta,
ma l’ho viva nel cuor perennemente.
qui l’aspettavo, e pur non è venuta!
Son tanti giorni che non l’ho veduta,
ma l’ho viva nel cuor perennemente.
Forse mai più verrà, forse non vuole
mai più vedermi, nè più mai sapere
nulla di me. Son tutte menzognere
– ella dice – oramai, le mie parole.
mai più vedermi, nè più mai sapere
nulla di me. Son tutte menzognere
– ella dice – oramai, le mie parole.
E le promesse mie son tutte vane,
e i giuramenti miei non han valore...
È divenuto gelido il mio cuore,
un orrido l’opprime incubo immane.
e i giuramenti miei non han valore...
È divenuto gelido il mio cuore,
un orrido l’opprime incubo immane.
Ella non viene! A la finestra, intanto,
io m’affaccio a guardar la via deserta.
Anche stanotte la finestra ho aperta
e ho bagnato il davanzal di pianto.
io m’affaccio a guardar la via deserta.
Anche stanotte la finestra ho aperta
e ho bagnato il davanzal di pianto.
Ma almen domani, almen domani, io spero
mi giungerà da lei spero, il perdono.
Come oggi, anche domani, io sarò buono;
ella domani tornerà davvero.
mi giungerà da lei spero, il perdono.
Come oggi, anche domani, io sarò buono;
ella domani tornerà davvero.
È ancora appeso al muro il suo ritratto
ch’io di candide rose ho inghirlandato
ieri mattina. Nulla è ancor mutato.
e il nostro dolce nido è ancora intatto.
ch’io di candide rose ho inghirlandato
ieri mattina. Nulla è ancor mutato.
e il nostro dolce nido è ancora intatto.
Nulla è mutato. Rivedrà ogni cosa
che lasciò. Neanche un libro ho più sfogliato.
Non più l’antico cembalo ho destato
dal suo letargo. L’anima affannosa
che lasciò. Neanche un libro ho più sfogliato.
Non più l’antico cembalo ho destato
dal suo letargo. L’anima affannosa
null’altro più desio, null’altro vuole
all’infuori di lei che m’ha lasciato,
– ascolta – io le dirò – nulla è mutato,
e sgorgano dal cor le mie parole.
all’infuori di lei che m’ha lasciato,
– ascolta – io le dirò – nulla è mutato,
e sgorgano dal cor le mie parole.
E ancora intatto è pure il nostro amore,
e tal sempre sarà. Dunque, domani
io baciarle potrò le bianche mani
stretta tenerla ancor su questo cuore!
e tal sempre sarà. Dunque, domani
io baciarle potrò le bianche mani
stretta tenerla ancor su questo cuore!
E le dirò – Perdonami... tu sai,
tu sai quanto t’ho amato e t’amo ancora!
A te si prostra l’anima e ti adora....
Mai più t’ingannerò, senti giammai!
tu sai quanto t’ho amato e t’amo ancora!
A te si prostra l’anima e ti adora....
Mai più t’ingannerò, senti giammai!
Mai più t’ingannerò.... Se t’hi tradita
un’altra volta folle io sono stato...
Perdona tu, pietosa, il mio peccato,
sana di questo cuor tu la ferita.
un’altra volta folle io sono stato...
Perdona tu, pietosa, il mio peccato,
sana di questo cuor tu la ferita.
E l’altra oblierò come si oblia
un sogno – e oblierò tutto il passato –
È vero, non lo nego, io t’ho ingannato,
ma, credimi la colpa non fu mia!
un sogno – e oblierò tutto il passato –
È vero, non lo nego, io t’ho ingannato,
ma, credimi la colpa non fu mia!
La colpa non fu mia... Senti, ti giuro
che ti tradii senza volerlo. O amore,
amore unico mio, vedi, il mio cuore
non fu mai così triste e così scuro!
che ti tradii senza volerlo. O amore,
amore unico mio, vedi, il mio cuore
non fu mai così triste e così scuro!
Risorga il nostro amor come natura
risorge, spoglia del suo freddo velo.
Oh com’è terso com’è azzurro il cielo !
Non sai ch’è Aprile, o mia dolee creatura!
risorge, spoglia del suo freddo velo.
Oh com’è terso com’è azzurro il cielo !
Non sai ch’è Aprile, o mia dolee creatura!
Ridonami l’amor che tolto m’hai,
ritorna al petto mio buona e fidente,
Credimi, io t’amo ancor perdutamente...
Mai più t’ingannerò, senti, giammai!
ritorna al petto mio buona e fidente,
Credimi, io t’amo ancor perdutamente...
Mai più t’ingannerò, senti, giammai!
Domenica delle Palme, 1904.