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SINGHIOZZI E SOGGHIGNI: A PIETRO MASCAGNI

SINGHIOZZI E SOGGHIGNI
A PIETRO MASCAGNI
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Notes

table of contents
  1. I. Destruam et ædificabo.
    1. PRELUDIO
    2. SULL’OCEANO
    3. AD UN PEZZENTE
    4. GIURAMENTO MENDACE
    5. FINE D’AUTUNNO
    6. NATALE
    7. LETTERA AD EMMA
    8. ULTIMA SERA DI CARNEVALE
    9. XX SETTEMBRE
    10. A LA LIBERTÀ
    11. TRISTE NATALE
    12. INNO AL FANGO
    13. LE MIE SPERANZE
    14. AI VILI
    15. RESURREXIT
    16. POVERA BARCA!
    17. PRIMO MAGGIO
    18. AL MIO CORE
    19. A GESÙ
    20. DISINGANNI
    21. ANNO NOVO
    22. LA META
    23. EROS
    24. FEBBRAIO
    25. A FELICE CAVALLOTTI
    26. ALLA FELICITÀ
    27. A ERCOLE CANTELMO
    28. OCCHI NERI
    29. CARNEVALE
    30. LA NEVE
    31. RIMEMBRANZE DI NATALE
    32. FINE D’ANNO
    33. MACABRA
    34. LA MIA NONNA
    35. IL DUBBIO
    36. IL MIO CUORE
    37. ROMA
    38. A MIA SORELLA ROSINA
    39. TEDIO
    40. IL MISTERO DEL POETA
    41. LA RIVALE
  2. INTERMEZZO
    1. NELL’ALBUM DI ELEONORA DANTES
    2. QUARESIMALE
    3. AD ALARICO
    4. CHIACCHIERATA MATTUTINA
    5. A DIOGENE CHE PRENDERÀ MOGLIE.
    6. IN MORTE DEL SIGNOR.... 1901
    7. A LA MIA BEBÈ
    8. MASCHERE...
    9. PALINODIA... QUARESIMALE
    10. PULCINELLA REDIVIVO
    11. ALLELUJAH!
    12. LA FESTA DEL 20 SETTEMBRE A NEW YORK
    13. LE PROMESSE DEI CANDIDATI
    14. DEUS MEUS, DEUS MEUS, MISERERE PONTIFICIS!
    15. DOPO UNA FESTA DI BENEFICENZA
    16. PADRE MICHELE
    17. PALIZZOLEIDE
    18. STORNELLI PAPALI
    19. INNO A PALIZZOLO
    20. A CRISTOFORO COLOMBO
  3. III.
    1. L’AMICO TORNA
    2. È MORTO VERDI
    3. RENOVATIO
    4. GESÙ SUL CALVARIO
    5. ROSE
    6. IN MORTE DI CRISPI
    7. LA RISPOSTA
    8. MANI BIANCHE
    9. IL CANTO DI NATALE
    10. PORTAMI VIA...
    11. A MIO FRATELLO MARZIALE
    12. IN MORTE DI ZOLA
    13. A PIETRO MASCAGNI
    14. NEL CIMITERO DI MALDEN
    15. PUBLIO OVIDIO
    16. RUIT HORA!
    17. IL CANTO DI CARNEVALE
    18. IL RE E IL SUO FIDO SERVO
    19. SOGNO D’UN MATTINO D’INVERNO
    20. A LA MIA GIOVINEZZA
    21. GAUDEAMUS!
    22. INCUBO
    23. POVERO AMORE!
    24. L’ATTESA
    25. IN PLANCTU
    26. NOTTE FOSCA
    27. L’EREDE
    28. LIETO MESSAGGIO
    29. IL RITORNO
    30. LA REGINA DEI BOSCHI
    31. NOIA
    32. LA MIA VITA
    33. ODE BACCHICA
    34. ODE DOMESTICA

A PIETRO MASCAGNI

Palmam qui meuit ferai.
O Musa mia ribelle,[32]
ribelle, che in mezzo a ‘l volgo vil passi sdegnosa,
e, indomita e sprezzante,
avventi bieca agli arlecchini in faccia
lo stral de la minaccia:
– o dolce, o cara Musa,
ch’odii d’ogni venale anima imbelle
l’ibrida ipocrisia,
e le glorie dei Cesari deridi,
e frusti a sangue i despoti e i potenti,
mentre in torno al tuo labaro fiammante
triti accogli del mondo i sofferenti –
o bionda Dea, la voce
del tuo poeta ascolta
che ti chiama e t’invoca un’altra volta.
Di Sol vestita, seducente e bella,
come di Sanzio fulgida Madonna,
Tu Venere somigli Anadiomène
da l’onde azzurre de l’Oceano uscita.
O mia gentil compagna, unico bene
ed unica speranza
di quest’anima affranta,
che lenisci il dolor de la mia vita,
e m’inciti a pugnar, baldo e securo,
le supreme battaglie
de l’Arte e de l’Amor, che un nodo stringe
tenace e imperituro;
o Musa mia ribelle,
detta tu un canto a ‘l mio dolente core,
e inchinati a Colui che il novo mondo
oggi saluta unanime, siccome
Roma vetusta e antica
salutava gloriosi i trionfatori.
Agl’idoli terreni ed agl’ignoti
dei che l’uman pensiero ebbro ha creati,
tu, indifferente e fiera,
non piegasti già mai la fronte altera;
ma, dinanzi a l’Artefice possente,
che dentro il cor profondo
ha di arcane armonie viva sorgente,
– china il tuo capo biondo,
o mia tenera amica,
e – Salve! Salve! – il labro tuo gli dica.
Salve! Salve! S’intreccino ghirlande
per la sua bella, fronte imperiosa,
su cui perenne brilla
del genio la fatidica scintilla.
Giuliva, al gaudio nostro,
sorriderà d’amor la bella sposa
che come stella gli risplende a canto,
e col suo riso e le sue grazie allieta
la vita sua che pur conobbe un giorno
la realtà del disinganno e il pianto.
Salve! Si canti osanna,
si canti osanna al grande
Artefice dei suoni! – Egli, Signore
de l’universa Musica, s’è assiso
tra le ombre venerande
di Verdi e di Rossini –
e su ‘l trono che i Numi hanno innalzato
al divo Creator di tante arcane
melodie sovrumane,
la stessa cetra Ei suona
che un di suono l’angelico Bellini,
e la terra è mutata in Paradiso.
Salve! D’Euterpe il foco
il cor del Grande accende, e, vivo, edace,
d’immenso ardor lo infiamma.
Non è il cuor d’un mortale,
ma il cuor d’un Dio quel cuore,
votato eternamente
de l’Arte al sacro Ideale.
Quel cuore è onniveggente,
ma a noi non sarà dato
di conoscer già mai
la forza che in sè chiude e la sublime
poesia che lo circonda.
(O beata, o felice
del Sommo la gentile Inspiratrice,
che di quel cuor le chiavi
può conservar gelosa:
beata la sua Musa e la sua Sposa!)
O figli di Colui che in man di Giove
il fulmine ghiacciò:[33] figli del Forte
che de la schiavitù scosse il temuto
giogo, e, sfidando impavido la morte,
pugnò come titano;[34] Egli è venuto
in mezzo a voi, l’Eletto, il Vittorioso!
Dategli lauri e rose,
dategli suoni e canti,
e ne la Storia vostra anche sia scritto
che l’italico genio è sempre invitto,
e vindice qual nacque
risplende sempre e splenderà in eterno.
E Tu, Divino, non curar lo scherno
del gretto volgo. Ormai
Tu sei sacro a la Gloria, e dov’è culto
per l’Arte, troni e altari,
e fiori e canti avrai.
Altero e noncurante,
fra la turba pettegola e ignorante
cammina del pigmei,[35] Chi l’Arte adora
si prostrerà al tuo gonio e dira: Salve!
Salve! – anche noi diciamo –
Salve! si canti osanna,
si canti osanna al Grande; e un grido solo
sgorghi dal nostro petto, e sia portato
del Mar Tirreno e del Mar Jonio in riva,
là ne la bella Italia onor de l’orbe:
– Viva Mascagni! Evviva!

32 Questi versi furono letti il giorno 12 ottobre 1902 all’Hotel Savoy di New York, al banchetto dato in onore di Pietro Mascagni, sotto gli auspicii della Società Musicale omonima. Furono scritti lo stesso giorno per invito del Comitato promotore della festa. ↩

33 Si allude a Beniamino Franklin, lo scienziato americano che come disse Turgot “strappò il fulrmine al cielo e lo scettro ai tiranni”. ↩

34 Giorgio Washington. ↩

35 Sono note le peripezie che attraversò Mascagni, ante il suo breve soggiorno in America. L’impresario che lo aveva scritturato in Italia glie ne fece di tutti i colori. Fu perfino arrestato sotto l’accusa di esser venuto meno al contratto e dovette anche subire un processo, che gli procurò un mondo di noie e di gratta capi. ↩

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