GESÙ SUL CALVARIO
Odi profanum volgus, et arceo.
I.
Sale Gesù da la fiammante vesta
la via scabrosa che al Calvario porta;
e il biasimo e l’insulto Egli sopporta,
e ogni supplizio che il giudeo gli appresta.
la via scabrosa che al Calvario porta;
e il biasimo e l’insulto Egli sopporta,
e ogni supplizio che il giudeo gli appresta.
Egli che i falsi Numi odia e calpesta,
e in mezzo al tenebror la Luce apporta:
sol di pietose donne ha breve scorta,
e di pungenti spine un serto ha in testa.
e in mezzo al tenebror la Luce apporta:
sol di pietose donne ha breve scorta,
e di pungenti spine un serto ha in testa.
Gridano i farisei lungo la via:
– Anatema al ribelle, al rinnegato!
Su, fra due ladri crocifisso ei sia! –
– Anatema al ribelle, al rinnegato!
Su, fra due ladri crocifisso ei sia! –
Ma Gesù non li ascolta, e, del suo fato
conscio, al martirio impavido s’avvia.
Ei stesso i suoi carnefici ha sfidato.
conscio, al martirio impavido s’avvia.
Ei stesso i suoi carnefici ha sfidato.
II.
Come il fulvo Gesù pur'io combatto
per un’Idea d’amor sublime e bella;
e in quest’Idea che gli uomini affratella
spero, e i vani del volgo idoli abbatto.
per un’Idea d’amor sublime e bella;
e in quest’Idea che gli uomini affratella
spero, e i vani del volgo idoli abbatto.
Talvolta anch’io nei farisei m’imbatto,
ma splende agli occhi miei, vivida stella,
la santa Idea che i dèspoti debella,
e anelo e attendo il prossimo riscatto.
ma splende agli occhi miei, vivida stella,
la santa Idea che i dèspoti debella,
e anelo e attendo il prossimo riscatto.
E non mi curo se la folla abbietta
ebbro mi chiama, e sbarra il mio cammino,
e mi schernisce, e il mio martirio aspetta.
ebbro mi chiama, e sbarra il mio cammino,
e mi schernisce, e il mio martirio aspetta.
Sarò punito? Io sfido il mio destino,
perché il giorno fatal de la vendetta,
il gran giorno sognato è ormai vicino!
perché il giorno fatal de la vendetta,
il gran giorno sognato è ormai vicino!
III.
Prossima è l’ora! I pavidi potenti
cercan protrarla, ma ogni sforzo è vano…
Chi è quei che rattener può l’uragano
e placar l’ira e l’infuriar dei venti?
cercan protrarla, ma ogni sforzo è vano…
Chi è quei che rattener può l’uragano
e placar l’ira e l’infuriar dei venti?
Del Vero intanto i baldi combattenti
chiamo a raccolta; e il grido sovrumano
mari e monti oltrepassa, e va lontano,
ovunque sono oppressi e sofferenti.
chiamo a raccolta; e il grido sovrumano
mari e monti oltrepassa, e va lontano,
ovunque sono oppressi e sofferenti.
O fratelli, o compagni, il grido udite
fatidico del vate! –Ecco il mio grido:
– Tutti attorno al mio labaro venite!
fatidico del vate! –Ecco il mio grido:
– Tutti attorno al mio labaro venite!
Anch’io, come Gesù, la morte sfido,
e le leggi dei Cesari aborrite...
Tifeo m’insulti e mi minacci... Io rido!
e le leggi dei Cesari aborrite...
Tifeo m’insulti e mi minacci... Io rido!