A MIO FRATELLO MARZIALE
Si, è vero, fratel mio, scettico ho il core,
chiuso a ogni casto, a ogni gentile affetto,
chè da gran tempo io non l’ho più nel petto,
ma giace nel crogiuolo del Dolore
come un morto che sia nel cataletto.
Si, è vero, fratel mio, non ho più cuore.
chiuso a ogni casto, a ogni gentile affetto,
chè da gran tempo io non l’ho più nel petto,
ma giace nel crogiuolo del Dolore
come un morto che sia nel cataletto.
Si, è vero, fratel mio, non ho più cuore.
Troppo piansi e soffrii, troppo lottai,
e un crudele e terribile destino
sempre l’orme seguì del mio cammino,
e la tregua per me non venne mai,
sebben chiesi pietà come un bambino.
Credimi, o fratel mio, troppo lottai!
e un crudele e terribile destino
sempre l’orme seguì del mio cammino,
e la tregua per me non venne mai,
sebben chiesi pietà come un bambino.
Credimi, o fratel mio, troppo lottai!
Miserò me, che ardii lottar cotanto
col truce e formidabile titiàno!
Egli mi stringe entro la mano;
come un vetro s’infrange egli mi ha infranto.
Ormai son vinto; ogni mio sforzo è vano.
Miserp me, che ardii lottar cotanto!
col truce e formidabile titiàno!
Egli mi stringe entro la mano;
come un vetro s’infrange egli mi ha infranto.
Ormai son vinto; ogni mio sforzo è vano.
Miserp me, che ardii lottar cotanto!
Pur desterò questo mio cuor dolente
dal profondo letargo in cui soggiace...
Riaccendere saprò la fiamma edace
che un di l’avviluppava onnipossente.
Ed ecco, questo cor che non ha pace
si desta alfine... Oh triste cuor dolente!
dal profondo letargo in cui soggiace...
Riaccendere saprò la fiamma edace
che un di l’avviluppava onnipossente.
Ed ecco, questo cor che non ha pace
si desta alfine... Oh triste cuor dolente!
Quale arcana magia l’ha risvegliato?
Ah tu, fratello, tu hai potuto tanto!
Ed or ch’è desto, vienimi daccanto….
Vieni daccanto al fratel tuo malato.
Egli il tuo viso bagnerà di pianto,
poi che il triste suo cuor tu hai risvegliato.
Ah tu, fratello, tu hai potuto tanto!
Ed or ch’è desto, vienimi daccanto….
Vieni daccanto al fratel tuo malato.
Egli il tuo viso bagnerà di pianto,
poi che il triste suo cuor tu hai risvegliato.
Un sorridente pargolo è venuto
a rallegrar la casa tua modesta.
Oh, che grande letizia è per te questa,
mentre io dò a l’Innocente il mio saluto.
Per te, fratello mio, dunque oggi è festa!
T’è nato dunque un figlio... Oh, benvenuto!
Deh, che anch’io baci quella fronte pura,
quell’angelico e candido visino!
Deh, che anch’io stringa al petto il tuo bambino,
la tua graziosa e pallida creatura!
Mi sembrerà men bieco il mio destino,
s’io bacerò quella sua fronte pura.
a rallegrar la casa tua modesta.
Oh, che grande letizia è per te questa,
mentre io dò a l’Innocente il mio saluto.
Per te, fratello mio, dunque oggi è festa!
T’è nato dunque un figlio... Oh, benvenuto!
Deh, che anch’io baci quella fronte pura,
quell’angelico e candido visino!
Deh, che anch’io stringa al petto il tuo bambino,
la tua graziosa e pallida creatura!
Mi sembrerà men bieco il mio destino,
s’io bacerò quella sua fronte pura.
Oh, benvenuto, benvenuto! Ei sia
de la tua casa il gaudio ed il sorriso,
e sia de la tua vita il paradiso
e del tuo cuore l’unica poesia.
Deh, che anch’io baci quel suo bianco viso,
e che indelebil questo bacio sia.
de la tua casa il gaudio ed il sorriso,
e sia de la tua vita il paradiso
e del tuo cuore l’unica poesia.
Deh, che anch’io baci quel suo bianco viso,
e che indelebil questo bacio sia.
Oh, benvenuto! Il canto malioso
sia vaticinio. Oh sì, fratello mio!
Del fido fratel tuo questo è il desìo.
Ma tu mi fissi mesto e pensieroso:
son scettico, lo so, ma t’amo anch’io,
e te lo dice il canto malioso.
sia vaticinio. Oh sì, fratello mio!
Del fido fratel tuo questo è il desìo.
Ma tu mi fissi mesto e pensieroso:
son scettico, lo so, ma t’amo anch’io,
e te lo dice il canto malioso.
Il nodo che ne avvince è così forte,
che, fratel mio non può spezzarlo il mondo.
L’affetto che per te nel cuor nascondo,
potrà solo distruggerlo la Morte.
Oh, sì, vienmi daccanto. Io più giocondo
mi sentirò, più giovine e più forte.
che, fratel mio non può spezzarlo il mondo.
L’affetto che per te nel cuor nascondo,
potrà solo distruggerlo la Morte.
Oh, sì, vienmi daccanto. Io più giocondo
mi sentirò, più giovine e più forte.