GIURAMENTO MENDACE
Dieux, c’est le mal.
L’altro dì ce ne andammo a passeggiare
nel folto sempreverde del giardino;
sotto un albero grave e secolare
poi ci sedemmo, in riva a un ruscellino.
nel folto sempreverde del giardino;
sotto un albero grave e secolare
poi ci sedemmo, in riva a un ruscellino.
Noi sentivamo l’acqua gorgogliare,
sentivamo cantare un canarino,
ci sentivam lo spirito beare,
dal soave tepore vespertino.
sentivamo cantare un canarino,
ci sentivam lo spirito beare,
dal soave tepore vespertino.
Ella negli occhi mi guardò. Sicuro
de l’amor suo, sul labro la baciai.
– Giura che m’ami, – disse – Io te lo giuro
de l’amor suo, sul labro la baciai.
– Giura che m’ami, – disse – Io te lo giuro
su Dio.... – come un fanciullo mormorai.
– Mentisci, dunque, sappi: è de l’oscuro
un fantasima Iddio... Tu non lo sai?
– Mentisci, dunque, sappi: è de l’oscuro
un fantasima Iddio... Tu non lo sai?