LIETO MESSAGGIO
Non pianga. Tornerà quel suo figliuolo
a la sua casa. È stanco di mentire.
a la sua casa. È stanco di mentire.
Mamma, non dirmi, no, che ti ho lasciata,
che non ti penso più, che più non sono
come una volta il tuo figliuolo buono:
non dirmi, no, che ti ho dimenticata.
che non ti penso più, che più non sono
come una volta il tuo figliuolo buono:
non dirmi, no, che ti ho dimenticata.
Io t’amo più di prima, più d’allora,
io t’amo, vita mia, tu non sai quanto!
È vero, mamma, non ti son daccanto,
ma quest’anima mia, senti, ti adora.
io t’amo, vita mia, tu non sai quanto!
È vero, mamma, non ti son daccanto,
ma quest’anima mia, senti, ti adora.
Dovunque io vada, tu mi sei presente,
mi additi come un tempo il buon cammino,
e contro il bieco e perfido destino,
io combatto per te, lieto e fidente.
mi additi come un tempo il buon cammino,
e contro il bieco e perfido destino,
io combatto per te, lieto e fidente.
O mia fede, o mia gioia, o mio conforto,
unica speme del mio spirto affranto,
io per te vivo, o mamma mia, soltanto;
oh, si, senza di te sarei già morto!
unica speme del mio spirto affranto,
io per te vivo, o mamma mia, soltanto;
oh, si, senza di te sarei già morto!
Per te, solo per te, mamma, compiango
l’ibrida folla dei vigliacchi abbietta,
che per astio, per odio e per vendetta,
l’integro nome mio copre di fango.
l’ibrida folla dei vigliacchi abbietta,
che per astio, per odio e per vendetta,
l’integro nome mio copre di fango.
Per te, solo per te, mamma, ho potuto
rassegnarmi fin oggi al gran dolore
di veder vilipeso anche il mio onore,
che mondo d’ogni macchia ho sempre avuto.
rassegnarmi fin oggi al gran dolore
di veder vilipeso anche il mio onore,
che mondo d’ogni macchia ho sempre avuto.
E quando la calunnia e la menzogna
han ridotta quest’anima in brandelli,
e i bugiardi, gl’ipocriti, gl’imbelli,
hanno creduto mettermi a la gogna,
han ridotta quest’anima in brandelli,
e i bugiardi, gl’ipocriti, gl’imbelli,
hanno creduto mettermi a la gogna,
quando l’insidia m’è saltata al petto
per conficcarmi l’unghia avvelenata,
solo tu, solo tu, mamma adorata,
luce degli occhi miei, tu m’hai protetto.
per conficcarmi l’unghia avvelenata,
solo tu, solo tu, mamma adorata,
luce degli occhi miei, tu m’hai protetto.
Al volgo, forse, io son sembrato un vile,
ma tu, mamma, lo sai, perchè ho taciuto,
ma tu, mamma, lo sai, perchè ho dovuto
tant’oltraggio soffrir, mamma gentile.
ma tu, mamma, lo sai, perchè ho taciuto,
ma tu, mamma, lo sai, perchè ho dovuto
tant’oltraggio soffrir, mamma gentile.
Per te, solo per te! Che non farei,
mamma, per te? Ma non è forse vero
che la stella tu sei del mio pensiero,
che sei la vita dei trent’anni miei?
mamma, per te? Ma non è forse vero
che la stella tu sei del mio pensiero,
che sei la vita dei trent’anni miei?
E non è vero che tu m’ami tanto,
che mi pensi e mi cerchi ogni minuto?
Ma il tuo figlio è ancor tuo, non l’hai perduto
ed ora, ora l’avrai per sempre accanto.
che mi pensi e mi cerchi ogni minuto?
Ma il tuo figlio è ancor tuo, non l’hai perduto
ed ora, ora l’avrai per sempre accanto.
Dicon ch’io sia cattivo, o mamma mia,
dicono ch’abbia il cuor gonfio di fiele,
m’hanno chiamato scettico e crudele,
pieno di vana e stòlida albagia.
dicono ch’abbia il cuor gonfio di fiele,
m’hanno chiamato scettico e crudele,
pieno di vana e stòlida albagia.
Ma tu, tu sola sai quanto sia buono
il tuo figliuolo e quanto sia sincero.
Quel che dicon di me no, non è vero….
Del male che mi fanno io li perdono!
il tuo figliuolo e quanto sia sincero.
Quel che dicon di me no, non è vero….
Del male che mi fanno io li perdono!
Non li credere, mamma, ah no, tu sai
tu sai quanta bontà sia nel mio cuore,
e sai che t’amo d’un immenso amore,
che i tuoi consigli non li scordo mai.
tu sai quanta bontà sia nel mio cuore,
e sai che t’amo d’un immenso amore,
che i tuoi consigli non li scordo mai.
Io sono buono, mamma, così buono
che sento anche pietà dei miei nemici.
Io li voglio veder tutti felici,
io li compiango, o mamma, io li perdono!
che sento anche pietà dei miei nemici.
Io li voglio veder tutti felici,
io li compiango, o mamma, io li perdono!
Io, no, mamma, non li odio, io ti assicuro
che non serbo per lor nessun rancore.
Terso come uno specchio è questo core,
io non ho odiato mai, mamma, ti giuro!
che non serbo per lor nessun rancore.
Terso come uno specchio è questo core,
io non ho odiato mai, mamma, ti giuro!
Anzi, questo soltanto è il mio peccato
– confessartelo, voglio, o mamma mia –
tollero pure i vermi de la via,
i rettili finanche ho avvicinato.
– confessartelo, voglio, o mamma mia –
tollero pure i vermi de la via,
i rettili finanche ho avvicinato.
Che fa ch’or essi avventansi al mio viso?
Che fa ch’or essi mordano il mio cuore?
Mi basta, mamma mia, solo il tuo amore,
solo la tua parola e il tuo sorriso.
Che fa ch’or essi mordano il mio cuore?
Mi basta, mamma mia, solo il tuo amore,
solo la tua parola e il tuo sorriso.
Di, non è vero, mamma, non è vero
che mi ami sempre e non mi scordi mai?
che mi porti nel cuore ovunque vai,
che mi hai sempre scolpito entro il pensiero?
che mi ami sempre e non mi scordi mai?
che mi porti nel cuore ovunque vai,
che mi hai sempre scolpito entro il pensiero?
Ebbene, mamma mia, dicano pure
i vili ch’io non son che un impostore,
insultino finanche il mio dolore,
facciano scempio delle mie sventure:
i vili ch’io non son che un impostore,
insultino finanche il mio dolore,
facciano scempio delle mie sventure:
ai vili mamma, ai vili non rispondo,
che turban la mia pace e il mio riposo,
li ascolto noncurante e disdegnoso,
purchè tu sola mi rimani al mondo.
che turban la mia pace e il mio riposo,
li ascolto noncurante e disdegnoso,
purchè tu sola mi rimani al mondo.
Tu sola, o mamma! Ed or, senti farai,
leggere a Erminia questi versi, è vero?
Oh, che li legga! È quasi un anno intero
che non la vedo! E dimmi, dimmi, mai
leggere a Erminia questi versi, è vero?
Oh, che li legga! È quasi un anno intero
che non la vedo! E dimmi, dimmi, mai
ti parla ella di me? Dimmi, è felice?
E Rosina che fa? Quei suoi ridenti
bambini cosa fanno? Oh, mamma, senti,
che dice ella di me, dimmi, che dice?
E Rosina che fa? Quei suoi ridenti
bambini cosa fanno? Oh, mamma, senti,
che dice ella di me, dimmi, che dice?
Senti, mamma, tu questo, ecco, dirai
alle sorelle mie, che forse presto
mi rivedranno, e che fui sempre onesto,
e che fui sempre buono – e tu lo sai.
alle sorelle mie, che forse presto
mi rivedranno, e che fui sempre onesto,
e che fui sempre buono – e tu lo sai.
E d’Adelina su la fronte pura
imprimi un bacio, o mamma mia. Su quella
candida fronte radiosa e bella
ombra non passi mai di nube oscura.
imprimi un bacio, o mamma mia. Su quella
candida fronte radiosa e bella
ombra non passi mai di nube oscura.
Su quella nivea fronte immacolata
perennemente aleggi il tuo sorriso.
Un miraggio essa par di paradiso;
da nessuno dolor sia mai turbata.
perennemente aleggi il tuo sorriso.
Un miraggio essa par di paradiso;
da nessuno dolor sia mai turbata.
E tu non dirmi più, mamma adorata,
che non ti penso più, che più non sono,
come una volta, il tuo figliuolo buono,
non dirmi, no, che ti ho dimenticata!
che non ti penso più, che più non sono,
come una volta, il tuo figliuolo buono,
non dirmi, no, che ti ho dimenticata!
Io t’amo più di prima, più d’allora,
io t’amo, vita mia, tu non sai quanto!
È vero, mamma, non ti son daccanto
ma quest’anima mia, senti, t’adora.
io t’amo, vita mia, tu non sai quanto!
È vero, mamma, non ti son daccanto
ma quest’anima mia, senti, t’adora.