DISINGANNI
Sempre i codardi, e l’alme
Ingenerose, abbiette
Ebbi in dispregio.
Ingenerose, abbiette
Ebbi in dispregio.
All’amico Alessandro Passerini
I.
Io d’un romanzo strano sono il protagonista,
l’eroe sono d’un libro che mai si leggerà;
questo dolor che l’anima m’invade e che rattrista
la gioventù sfiorita, nessun mai lo saprà.
Come nessuno vede le lacrime di sangue
che sui miei libri verso e sul mio capezzal,
di questa vita esanime che si consuma e langue,
nessun saprà lo strazio terribile e fatal.
l’eroe sono d’un libro che mai si leggerà;
questo dolor che l’anima m’invade e che rattrista
la gioventù sfiorita, nessun mai lo saprà.
Come nessuno vede le lacrime di sangue
che sui miei libri verso e sul mio capezzal,
di questa vita esanime che si consuma e langue,
nessun saprà lo strazio terribile e fatal.
Come nessun mi vede solo ne la mia stanza
la morte, disperato e pallido, invocar:
del contrastato amore quest’ultima speranza,
dovranno invano ai poveri miei scritti interrogar.
la morte, disperato e pallido, invocar:
del contrastato amore quest’ultima speranza,
dovranno invano ai poveri miei scritti interrogar.
Tu scruti, o buon amico, tu scruti entro il mio core,
tu guardi entro quest’anima dove l’inferno c’è,
guardi e mi dici: Spiegami: è un’ironia l’amore,
davver non v’è tra gli uomini un briciolo di fè!
tu guardi entro quest’anima dove l’inferno c’è,
guardi e mi dici: Spiegami: è un’ironia l’amore,
davver non v’è tra gli uomini un briciolo di fè!
Ed io rispondo: Misero! A che sperare ancora?
Non sai tu che Caino tra gli uomini ancor è?
L’amore come tarlo la vita ne divora;
a lui dunque ribellati e vieni assistere a me.
Non sai tu che Caino tra gli uomini ancor è?
L’amore come tarlo la vita ne divora;
a lui dunque ribellati e vieni assistere a me.
Deh, vieni meco; il velo io strapperò a la vita;
te la farò conoscere ne la sua nudità.
Sogghigna disdegnose al volgo parassita,
e gusterai la vera unica voluttà!
te la farò conoscere ne la sua nudità.
Sogghigna disdegnose al volgo parassita,
e gusterai la vera unica voluttà!
II.
Ecco la vita – guardala: chè mi dirai: – Sì, è vero
un nome vano, un idolo sfatato è la virtù.–
Ecco la vita – osservalo, amico, il quadro nero,
e appena l’avrai visto, non lo guardar mai più.
un nome vano, un idolo sfatato è la virtù.–
Ecco la vita – osservalo, amico, il quadro nero,
e appena l’avrai visto, non lo guardar mai più.
Rinnega anche tu gli uomini, le leggi stolte, Iddio,
e stràppati dal petto l’esasperato cor...
Sarai beffardo, scettico... Anch’io, Pascucci, anch’io
son diventato scettico al morso del dolor.
e stràppati dal petto l’esasperato cor...
Sarai beffardo, scettico... Anch’io, Pascucci, anch’io
son diventato scettico al morso del dolor.
E ho rinunziato ai fulgidi sogni de l’avvenire,
esule volontario mi son recato qui,
dove mi rode l’anima, dove mi fa morire,
triste il ricordo memorie del tempo che fuggì!
esule volontario mi son recato qui,
dove mi rode l’anima, dove mi fa morire,
triste il ricordo memorie del tempo che fuggì!
Tu, amico, quanto l’odii questa mia vita il sai,
l’Enigma sai che si agita perenne entro di me;
tu che mi hai visto piangere ed ancor senti i lai
di questo cor che sanguina e che apro tutto a te.
l’Enigma sai che si agita perenne entro di me;
tu che mi hai visto piangere ed ancor senti i lai
di questo cor che sanguina e che apro tutto a te.
E sai pur altro.... L’anima nel fango avvoltolata
com’uom che soffre e in cerca di gioie occulte va,
nel vin che sale al cerebro la voluttà ho trovata
che ogni altra ebrezza supera e ogni altra voluttà!
com’uom che soffre e in cerca di gioie occulte va,
nel vin che sale al cerebro la voluttà ho trovata
che ogni altra ebrezza supera e ogni altra voluttà!
Ecco la vita – guardala, che mi dirai: – Si, è vero,
un nome vano, un idolo sfatato è la virtù!–
Ecco la vita: osservalo, amico il quadro nero,
e quando l’avrai visto non lo guardar mai più.
un nome vano, un idolo sfatato è la virtù!–
Ecco la vita: osservalo, amico il quadro nero,
e quando l’avrai visto non lo guardar mai più.
III.
Una battaglia in cui soccombe presto e muore
chi armato di disprezzo e d’ironia non va;
una battaglia in cui vince chi è senza cuore,
chi, vile al par d’un rettile, un’anima non ha.
chi armato di disprezzo e d’ironia non va;
una battaglia in cui vince chi è senza cuore,
chi, vile al par d’un rettile, un’anima non ha.
Una battaglia, o amico, aspra, incessante e fiera,
dove il valor s’irride e vana è la virtù,
dove i soldati gettano nel fango la bandiera,
dove perfin l’onore non è apprezzato più.
dove il valor s’irride e vana è la virtù,
dove i soldati gettano nel fango la bandiera,
dove perfin l’onore non è apprezzato più.
Una battaglia torbida dove combatte invano
chi ha la coscienza pura d’ogni malvagità,
che crede ancora, ingenuo, che in mezzo al gregge umano
vi sia rimasto un atomo di fede e di onestà.
chi ha la coscienza pura d’ogni malvagità,
che crede ancora, ingenuo, che in mezzo al gregge umano
vi sia rimasto un atomo di fede e di onestà.
Una battaglia orribile, che, vittime, c’invola,
che ci costringe, o amico, a piangere e a soffrir,
una battaglia dove si ha la speranza sola,
l’unico estremo anelito di perdere o morir.
che ci costringe, o amico, a piangere e a soffrir,
una battaglia dove si ha la speranza sola,
l’unico estremo anelito di perdere o morir.
Ecco, mio buon amico che scruti entro il mio core,
e ancor mi stai chiedendo: – Dunque, dimmi perché,
poeta, mi hai tu detto che fisima è l’amore?
Ecco la vita, o amico, la vita ecco cosa è!
e ancor mi stai chiedendo: – Dunque, dimmi perché,
poeta, mi hai tu detto che fisima è l’amore?
Ecco la vita, o amico, la vita ecco cosa è!
Ed io che ancor son giovane e ancor mi sento forte,
che seppi ogni pericolo impavido affrontar,
nel turbine di questa battaglia, ahi me, la morte
ho già incontrato, amico, non posso più pugnar.
che seppi ogni pericolo impavido affrontar,
nel turbine di questa battaglia, ahi me, la morte
ho già incontrato, amico, non posso più pugnar.
E mentre mi sorride, prodiga madre, l’Arte,
e i rosei sogni sfumano de la mia gioventù,
reclino il capo stanco su queste bianche carte,
spezzo la vecchia sciarpa e non combatto più!...
e i rosei sogni sfumano de la mia gioventù,
reclino il capo stanco su queste bianche carte,
spezzo la vecchia sciarpa e non combatto più!...