A FELICE CAVALLOTTI
Alone with his glory.
(ucciso in duello da Ferruccio Macola)
Io che di Pindo ne la casa mitica
fo per entrare, e titubante sto
dinnanzi a l’uscio, ad aspettar che il prodigo
e buon Apollo non mi dia: No; –
fo per entrare, e titubante sto
dinnanzi a l’uscio, ad aspettar che il prodigo
e buon Apollo non mi dia: No; –
io che de l’Arte ne la lotta fervida
inerme mi slanciati, timido e sol,
troppo debole ancora e troppo giovane,
come augelletto che si libra al vol;
inerme mi slanciati, timido e sol,
troppo debole ancora e troppo giovane,
come augelletto che si libra al vol;
io non dovrei pigliar la penna e scrivere
questi poveri versi o Vate, a Te,
io non dovrei fin te levarmi, o indomito
flagellator di despoti o di re.
questi poveri versi o Vate, a Te,
io non dovrei fin te levarmi, o indomito
flagellator di despoti o di re.
Ma giacchè il cor mi scoppia, e il crudo strazio
non posso di quest’anima frenar,
vo’ queste carte mie bagnar di lacrime,
su d’esso il dolor mio voglio versar.
non posso di quest’anima frenar,
vo’ queste carte mie bagnar di lacrime,
su d’esso il dolor mio voglio versar.
Tu, che soldato, combattesti impavidio
nel nome santo de la Libertà,
Tu che additasti i vili e le ingiustizie
di questa fiacca e depravata età;
nel nome santo de la Libertà,
Tu che additasti i vili e le ingiustizie
di questa fiacca e depravata età;
bardo e tribuno del reietto popolo,
a cui la mente consacrasti e il cor,
Tu che dei Claudi e de li aristocratici,
dei panciuti borghesi e dei signor,
a cui la mente consacrasti e il cor,
Tu che dei Claudi e de li aristocratici,
dei panciuti borghesi e dei signor,
novo Perini, la sfacciata boria
condannasti e l’ipocrita onestà,
nei versi tuoi ribelli e anticesarei,
d’amor vibranti e d’odio e di pietà;
condannasti e l’ipocrita onestà,
nei versi tuoi ribelli e anticesarei,
d’amor vibranti e d’odio e di pietà;
Tu che l’ingegno desti a la tua patria
e la spada e la penna, e il santo Ver
sempre bandisti, o intemerato Apostolo
de la Giustizia, o invitto Cavaller;
e la spada e la penna, e il santo Ver
sempre bandisti, o intemerato Apostolo
de la Giustizia, o invitto Cavaller;
Tu forte e gentil Vate, onor d’Italia,
che tra i suoi Grandi ora t’ha messo già,
Tu baldo e fiero difensor dei miseri,
“caro a le Muse ed a la Libertà,”
che tra i suoi Grandi ora t’ha messo già,
Tu baldo e fiero difensor dei miseri,
“caro a le Muse ed a la Libertà,”
sei morto, ahimè! da un uomo indegno e inutile
ucciso: e il sogno tuo non si avverò!
mentre speravi la baldanza abbattere
di chi la nobil vita tua spezzò;
ucciso: e il sogno tuo non si avverò!
mentre speravi la baldanza abbattere
di chi la nobil vita tua spezzò;
sei morto, ahimè! del tuo dovere vittima,
e nuove lotte ti ferveano in cor...
la spada in pugno, speranzoso ed ilare
come altero nel Circo un gladiator.
e nuove lotte ti ferveano in cor...
la spada in pugno, speranzoso ed ilare
come altero nel Circo un gladiator.
Io de l’eletto ingegno tuo, del nobile
e gentile tuo cor nulla dirò,
ma il nome tuo di gloria fulgidissimo,
come il nome d’un Santo invocherò.
e gentile tuo cor nulla dirò,
ma il nome tuo di gloria fulgidissimo,
come il nome d’un Santo invocherò.
E dirò ai figli de la forte America:
Tutta una Storia la sua vita fu
di lotte per l’Idee, di sacrificizi,
dal giorno in cui la balda gioventù
Tutta una Storia la sua vita fu
di lotte per l’Idee, di sacrificizi,
dal giorno in cui la balda gioventù
gagliarda e fieri, consacrò a l’Italia,
per cui nel core palpiti sentì
d’innamorato, fino a quando l’ultima
speranza ebbe di vivere, e morì.
per cui nel core palpiti sentì
d’innamorato, fino a quando l’ultima
speranza ebbe di vivere, e morì.
E voi, del bel paese, o volontarii
esuli, che gentile avete il cor,
e ne l’anima vostra il foco si agita
di un ideale non raggiunto ancor;
esuli, che gentile avete il cor,
e ne l’anima vostra il foco si agita
di un ideale non raggiunto ancor;
tutti dinnanzi a Lui, tutti, inchinatevi,
chi vi parlò di fede e di virtù...
Mai morirà il suo spirito. Eterni vivono
quelli di Garibaldi o di Gesù.
chi vi parlò di fede e di virtù...
Mai morirà il suo spirito. Eterni vivono
quelli di Garibaldi o di Gesù.
Rapido fugge il Tempo, e cose ed uomini
passan veloci, per non più tornar;
tutto nel caos della Vita infrangesi,
come in un agitato e immenso mar.
passan veloci, per non più tornar;
tutto nel caos della Vita infrangesi,
come in un agitato e immenso mar.
Soltanto dura il Libro della Storia,
che mai trapassa e mai potrà morir.
Nessun tiranno lo potrà distruggere,
nessun potente lo potrà abolir.
che mai trapassa e mai potrà morir.
Nessun tiranno lo potrà distruggere,
nessun potente lo potrà abolir.
E la Storia ha già scritto a incancellabili
lettere il nome tuo santo e immortal,
e passeranno, un dopo l’altro, i secoli,
e Tu vivrai qual fulgido ideal.
lettere il nome tuo santo e immortal,
e passeranno, un dopo l’altro, i secoli,
e Tu vivrai qual fulgido ideal.
Tu che innalzasti immacolato un làbaro
e gli oppressi chiamasti attorno a Te,
Tu che la mano disdegnasti stringere
dei potenti, dei principi o dei re;
e gli oppressi chiamasti attorno a Te,
Tu che la mano disdegnasti stringere
dei potenti, dei principi o dei re;
Tu che a la gogna pur mettesti il trigamo
ministro che l’Italia ammiserì,
il vecchio imbelle e truce, il vilo àpostata,
l’assassino che il popolo tradì;
ministro che l’Italia ammiserì,
il vecchio imbelle e truce, il vilo àpostata,
l’assassino che il popolo tradì;
e gli altri ladri ognor: tutti onorevoli,
che furon fatti pol commendator,
e che medaglie, e pergamene, e titoli
ebbero dal governo, e lodi, e onor;
che furon fatti pol commendator,
e che medaglie, e pergamene, e titoli
ebbero dal governo, e lodi, e onor;
Tu por sempre starai nel cor degl’Itali,
fra gli altri grandi ai quali pur Tu,
che strenuamente difendesti i deboli,
esempio di coraggio e di virtù.
fra gli altri grandi ai quali pur Tu,
che strenuamente difendesti i deboli,
esempio di coraggio e di virtù.
Sempre vivrai. Ricorderanno i posteri
quel che facesti per la Libertà,
come corresti ad alleviar dei miseri
le sofferenze in ogni avversità.
quel che facesti per la Libertà,
come corresti ad alleviar dei miseri
le sofferenze in ogni avversità.
Sempre vivrai. Dante, Torquato e Foscolo,
nei loro libri vivono tuttora;
Heine, Milton, Virgilio ancora vivono,
il divino Shakespeare è vivo ancor,
nei loro libri vivono tuttora;
Heine, Milton, Virgilio ancora vivono,
il divino Shakespeare è vivo ancor,
Sempre vivrai: che mai non muore il Genio
e mai dei combattenti il foco minor...
Starai a lato di Mameli o Byron,
al par di te poeti e lottator.
e mai dei combattenti il foco minor...
Starai a lato di Mameli o Byron,
al par di te poeti e lottator.
No, non t’ha ucciso il perfido sicario
che impunemente per l’Italia va...
No, non t’ha ucciso! Passeranno i secoli,
ma la memoria tua non passerà.
che impunemente per l’Italia va...
No, non t’ha ucciso! Passeranno i secoli,
ma la memoria tua non passerà.
È un libro eterno il Libro de la Storia,
che mai trapassa e mai potrà morir...
Nessun tiranno lo potrà distruggere,
nessun potente lo potrà abolir
che mai trapassa e mai potrà morir...
Nessun tiranno lo potrà distruggere,
nessun potente lo potrà abolir