NEL CIMITERO DI MALDEN
Moliter ossa cubent.
(In memoria dell'amico G. Catalano)
O giovine amico, o compagno
di lotte, che i despoti odiavi
che un fulgido Ideal vagheggiavi,
gli oppressi spronando a pugnar;
di lotte, che i despoti odiavi
che un fulgido Ideal vagheggiavi,
gli oppressi spronando a pugnar;
perchè ne la mischia incruenta,
perchè tu sol, dunque caduto,
qual fragile fiore abbattuto
spezzato da ‘l nembo invasor?...
perchè tu sol, dunque caduto,
qual fragile fiore abbattuto
spezzato da ‘l nembo invasor?...
O amico, o compagno, o fratello,
sì presto a la Vita involato,
invano, ah, tu invano hai pugnato,
chi il roseo tuo sogno sfumò!
sì presto a la Vita involato,
invano, ah, tu invano hai pugnato,
chi il roseo tuo sogno sfumò!
Invano hai pugnato, o compagno,
invano hai sperato, o fratello!
Sei sceso ne ‘l gelido avello,
portando il tuo sogno con te!
invano hai sperato, o fratello!
Sei sceso ne ‘l gelido avello,
portando il tuo sogno con te!
Ma, povero morto, riposa,
riposa or ne ‘l tumulo obliato!
Riposa – tu troppo hai lottato,
tu troppo hai sofferto quaggiù!
riposa or ne ‘l tumulo obliato!
Riposa – tu troppo hai lottato,
tu troppo hai sofferto quaggiù!
Intorno, a ‘l tuo freddo sepolcro
gli augelli svolazzano a stormi;
ma, povero morto, tu dormi,
tu, ahi me, non li senti cantar!
gli augelli svolazzano a stormi;
ma, povero morto, tu dormi,
tu, ahi me, non li senti cantar!
Che dicono in loro linguaggio,
che dicono i garruli augelli?
Che narrano ai candidi avelli?
Che svelano ai morti ogni di?...
che dicono i garruli augelli?
Che narrano ai candidi avelli?
Che svelano ai morti ogni di?...
Pisbigliano forse coi fiori,
che vivono anch’essi e han sospiri
e gèmiti e lenti martìri,
e frèmiti e gioie e dolor?!...
che vivono anch’essi e han sospiri
e gèmiti e lenti martìri,
e frèmiti e gioie e dolor?!...
O i dolci rimpiangono forse
tuoi sogni per sempre svaniti,
i cari ideali finiti
finiti per sempre con te?!...
tuoi sogni per sempre svaniti,
i cari ideali finiti
finiti per sempre con te?!...
Ahi me, la tua casa ospitale
è muta e deserta da ‘l giorno
che tu te ne andasti. D’intorno
v’è tutto soltanto e squallor.
è muta e deserta da ‘l giorno
che tu te ne andasti. D’intorno
v’è tutto soltanto e squallor.
Non v’è chi potrà più allietarla,
chè l’orme vi son de la Morte.
Son chiusi i veroni, le porte
son chiuse, da che manchi tu!
chè l’orme vi son de la Morte.
Son chiusi i veroni, le porte
son chiuse, da che manchi tu!
Io più non verrò, come un tempo,
o amico gentile, a trovarti,
le angosce e le pene svelarti
io più non potrò de ‘l mio cor!
o amico gentile, a trovarti,
le angosce e le pene svelarti
io più non potrò de ‘l mio cor!
Non più i pesnier tuoi mi dirai,
i tèneri affetti segreti!
O amico cortese, i tuoi lieti
bei sogni d’amore svanir!
i tèneri affetti segreti!
O amico cortese, i tuoi lieti
bei sogni d’amore svanir!
Nè più mi dirai che vicina
è l’alba de ‘l Giorno desiato;
che il regno dei rèprobi odiato,
alfin cade infranto e scompar.
è l’alba de ‘l Giorno desiato;
che il regno dei rèprobi odiato,
alfin cade infranto e scompar.
Ma i giorni che insieme passammo,
io non oblierò: – le tue belle
fraterne parole, o ribelle,
scolpite le ho dentro ‘l pensier.
io non oblierò: – le tue belle
fraterne parole, o ribelle,
scolpite le ho dentro ‘l pensier.
Ed ora, che il fùnebre canto
per te, mia cara anima, scrivo,
ne ‘l cuore il ricordo ravvivo
de le ore trascorse con te.
per te, mia cara anima, scrivo,
ne ‘l cuore il ricordo ravvivo
de le ore trascorse con te.
E ‘l mesto tuo sguardo rivedo,
rivedo ‘l tuo pallido viso;
e par che ‘l tuo dolce sorriso
inondi di gioia ‘l mio cor.
rivedo ‘l tuo pallido viso;
e par che ‘l tuo dolce sorriso
inondi di gioia ‘l mio cor.
E parlo con te; poi ti narro
un mondo di storie e di fole,
ti dico le care parole
d’un tempo che ratto fuggì.
un mondo di storie e di fole,
ti dico le care parole
d’un tempo che ratto fuggì.
Ma tu non rispondi! Tu dormi
inerte ne ‘l tumulo obliato!
Riposa, chè troppo hai lottato,
che troppo hai sofferto quaggiù!
inerte ne ‘l tumulo obliato!
Riposa, chè troppo hai lottato,
che troppo hai sofferto quaggiù!
Riposa. Ne ‘l cuor de ‘l tuo amico
dolente, tu sempre vivrai.
Per volger di tempo, già mai
già mai obliar ti potrò.
dolente, tu sempre vivrai.
Per volger di tempo, già mai
già mai obliar ti potrò.