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Selections from the <em>Canzoniere</em>: RVF 129

Selections from the Canzoniere
RVF 129
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  1. About
  2. RVF 1
  3. RVF 2
  4. RVF 3
  5. RVF 4
  6. RVF 5
  7. RVF 6
  8. RVF 10
  9. RVF 12
  10. RVF 22
  11. RVF 23
  12. RVF 24
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  17. RVF 35
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  19. RVF 51
  20. RVF 52
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  22. RVF 61
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  25. RVF 78
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  27. RVF 114
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  29. RVF 127
  30. RVF 128
  31. RVF 129
  32. RVF 134
  33. RVF 136
  34. RVF 137
  35. RVF 138
  36. RVF 142
  37. RVF 150
  38. RVF 152
  39. RVF 164
  40. RVF 173
  41. RVF 195
  42. RVF 196
  43. RVF 197
  44. RVF 211
  45. RVF 228
  46. RVF 234
  47. RVF 246
  48. RVF 247
  49. RVF 248
  50. RVF 263
  51. RVF 264
  52. RVF 266
  53. RVF 267
  54. RVF 269
  55. RVF 270
  56. RVF 271
  57. RVF 273
  58. RVF 292
  59. RVF 299
  60. RVF 302
  61. RVF 311
  62. RVF 316
  63. RVF 323
  64. RVF 332
  65. RVF 333
  66. RVF 336
  67. RVF 337
  68. RVF 346
  69. RVF 355
  70. RVF 359
  71. RVF 360
  72. RVF 363
  73. RVF 365
  74. RVF 366

Di pensier in pensier, di monte in monte

mi guida Amor, ch’ogni segnato calle

provo contrario a la tranquilla vita.

Se ’n solitaria piaggia, rivo, o fonte,

se ’nfra duo poggi siede ombrosa valle,                5

ivi s’acqueta l’alma sbigottita;

e come Amor l’envita,

or ride, or piange, or teme, or s’assecura;

e ’l volto che lei segue ov’ella il mena

si turba et rasserena,                                10

et in un esser picciol tempo dura;

onde a la vista huom di tal vita experto

diria: Questo arde, et di suo stato è incerto.

Per alti monti et per selve aspre trovo

qualche riposo: ogni habitato loco                15

è nemico mortal degli occhi miei.

A ciascun passo nasce un penser novo

de la mia donna, che sovente in gioco

gira ’l tormento ch’i’ porto per lei;

et a pena vorrei                                        20

cangiar questo mio viver dolce amaro,

ch’i’ dico: Forse anchor ti serva Amore

ad un tempo migliore;

forse, a te stesso vile, altrui se’ caro.

Et in questa trapasso sospirando:                25

Or porrebbe esser vero? or come? or quando?

Ove porge ombra un pino alto od un colle

talor m’arresto, e pur nel primo sasso

disegno co la mente il suo bel viso.

Poi ch’a me torno, trovo il petto molle                30

de la pietate; et alor dico: Ahi, lasso,

dove se’ giunto! ed onde se’ diviso!

Ma mentre tener fiso

posso al primo pensier la mente vaga,

et mirar lei, ed oblïar me stesso,                35

sento Amor sí da presso,

che del suo proprio error l’alma s’appaga:

in tante parti et sí bella la veggio,

che se l’error durasse, altro non cheggio.

I’ l’ò piú volte (or chi fia che mi ’l creda?)        40

ne l’acqua chiara et sopra l’erba verde

veduto viva, et nel tronchon d’un faggio

e ’n bianca nube, sí fatta che Leda

avria ben detto che sua figlia perde,

come stella che ’l sol copre col raggio;                45

et quanto in piú selvaggio

loco mi trovo e ’n piú deserto lido,

tanto piú bella il mio pensier l’adombra.

Poi quando il vero sgombra

quel dolce error, pur lí medesmo assido        50

me freddo, pietra morta in pietra viva,

in guisa d’uom che pensi et pianga et scriva.

Ove d’altra montagna ombra non tocchi,

verso ’l maggiore e ’l piú expedito giogo

tirar mi suol un desiderio intenso;                55

indi i miei danni a misurar con gli occhi

comincio, e ’ntanto lagrimando sfogo

di dolorosa nebbia il cor condenso,

alor ch’i’ miro et penso,

quanta aria dal bel viso mi diparte                60

che sempre m’è sí presso et sí lontano.

Poscia fra me pian piano:

Che sai tu, lasso? forse in quella parte

or di tua lontananza si sospira.

Et in questo penser l’alma respira.                65

Canzone, oltra quell’alpe

là dove il ciel è piú sereno et lieto

mi rivedrai sovr’un ruscel corrente,

ove l’aura si sente

d’un fresco et odorifero laureto.                70

Ivi è ’l mio cor, et quella che ’l m’invola;

qui veder pôi l’imagine mia sola.

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