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Selections from the <em>Canzoniere</em>: RVF 332

Selections from the Canzoniere
RVF 332
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  1. About
  2. RVF 1
  3. RVF 2
  4. RVF 3
  5. RVF 4
  6. RVF 5
  7. RVF 6
  8. RVF 10
  9. RVF 12
  10. RVF 22
  11. RVF 23
  12. RVF 24
  13. RVF 27
  14. RVF 28
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  16. RVF 34
  17. RVF 35
  18. RVF 40
  19. RVF 51
  20. RVF 52
  21. RVF 60
  22. RVF 61
  23. RVF 70
  24. RVF 77
  25. RVF 78
  26. RVF 90
  27. RVF 114
  28. RVF 126
  29. RVF 127
  30. RVF 128
  31. RVF 129
  32. RVF 134
  33. RVF 136
  34. RVF 137
  35. RVF 138
  36. RVF 142
  37. RVF 150
  38. RVF 152
  39. RVF 164
  40. RVF 173
  41. RVF 195
  42. RVF 196
  43. RVF 197
  44. RVF 211
  45. RVF 228
  46. RVF 234
  47. RVF 246
  48. RVF 247
  49. RVF 248
  50. RVF 263
  51. RVF 264
  52. RVF 266
  53. RVF 267
  54. RVF 269
  55. RVF 270
  56. RVF 271
  57. RVF 273
  58. RVF 292
  59. RVF 299
  60. RVF 302
  61. RVF 311
  62. RVF 316
  63. RVF 323
  64. RVF 332
  65. RVF 333
  66. RVF 336
  67. RVF 337
  68. RVF 346
  69. RVF 355
  70. RVF 359
  71. RVF 360
  72. RVF 363
  73. RVF 365
  74. RVF 366

Mia benigna fortuna e ’l viver lieto,

i chiari giorni et le tranquille notti

e i soavi sospiri e ’l dolce stile

che solea resonare in versi e ’n rime,

vòlti subitamente in doglia e ’n pianto,                        5

odiar vita mi fanno, et bramar morte.

Crudel, acerba, inexorabil Morte,

cagion mi dài di mai non esser lieto,

ma di menar tutta mia vita in pianto,

e i giorni oscuri et le dogliose notti.                        10

I mei gravi sospir’ non vanno in rime,

e ’l mio duro martir vince ogni stile.

Ove è condutto il mio amoroso stile?

A parlar d’ira, a ragionar di morte.

U’ sono i versi, u’ son giunte le rime,                        15

che gentil cor udia pensoso et lieto;

ove ’l favoleggiar d’amor le notti?

Or non parl’io, né penso, altro che pianto.

Già mi fu col desir sí dolce il pianto,

che condia di dolcezza ogni agro stile,                        20

et vegghiar mi facea tutte le notti:

or m’è ’l pianger amaro piú che morte,

non sperando mai ’l guardo honesto et lieto,

alto sogetto a le mie basse rime.

Chiaro segno Amor pose a le mie rime                        25

dentro a’ belli occhi, et or l’à posto in pianto,

con dolor rimembrando il tempo lieto:

ond’io vo col penser cangiando stile,

et ripregando te, pallida Morte,

che mi sottragghi a sí penose notti.                        30

Fuggito è ’l sonno a le mie crude notti,

e ’l suono usato a le mie roche rime,

che non sanno trattar altro che morte,

cosí è ’l mio cantar converso in pianto.

Non à ’l regno d’Amor sí vario stile,                        35

ch’è tanto or tristo quanto mai fu lieto.

Nesun visse già mai piú di me lieto,

nesun vive piú tristo et giorni et notti;

et doppiando ’l dolor, doppia lo stile

che trae del cor sí lagrimose rime.                        40

Vissi di speme, or vivo pur di pianto,

né contra Morte spero altro che Morte.

Morte m’à morto, et sola pò far Morte

ch’i’ torni a riveder quel viso lieto

che piacer mi facea i sospiri e ’l pianto,                        45

l’aura dolce et la pioggia a le mie notti,

quando i penseri electi tessea in rime,

Amor alzando il mio debile stile.

Or avess’io un sí pietoso stile

che Laura mia potesse tôrre a Morte,                        50

come Euridice Orpheo sua senza rime,

ch’i’ vivrei anchor piú che mai lieto!

S’esser non pò, qualchuna d’este notti

chiuda omai queste due fonti di pianto.

Amor, i’ ò molti et molt’anni pianto                        55

mio grave danno in doloroso stile,

né da te spero mai men fere notti:

et però mi son mosso a pregar Morte

che mi tolla di qui, per farme lieto,

ove è colei ch’i’ canto et piango in rime.                60

Se sí alto pôn gir mie stanche rime,

ch’agiungan lei ch’è fuor d’ira et di pianto,

et fa ’l ciel or di sue bellezze lieto,

ben riconoscerà ’l mutato stile,

che già forse le piacque anzi che Morte                        65

chiaro a lei giorno, a me fesse atre notti.

O voi che sospirate a miglior’ notti,

ch’ascoltate d’Amore o dite in rime,

pregate non mi sia piú sorda Morte,

porto de le miserie et fin del pianto;                        70

muti una volta quel suo antiquo stile,

ch’ogni uom attrista, et me pò far sí lieto.

Far mi pò lieto in una o ’n poche notti:

e ’n aspro stile e ’n angosciose rime

prego che ’l pianto mio finisca Morte.                        75

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This text is licensed under a CC BY-NC-ND 4.0 license.
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